venerdì 10 agosto 2007

Reintegrato sul posto di lavoro il camionista Petru Dragus. Arcese trasporti sconfitta la seconda volta. Il giudice del tribunale di Rovereto, Michele Cuccaro, ha ritenuto fondata la difesa del dipendente e in gran parte pretestuosi i motivi che l´azienda ha addotto per il licenziamento. Ieri Cuccaro ha depositato il provvedimento che dà ragione al camionista e che obbliga Arcese a versare lo stipendio arretrato dal 10 maggio, giorno in cui è stato lasciato a casa. Una discussione più approfondita sul caso ci sarà più avanti con il processo di merito. In quella sede si deciderà dell´annullamento della sanzione disciplinare e del risarcimento dei danni all´autista. Dragus da dicembre denuncia i sistemi dei certificati di ferie e malattie falsi con i quali l´azienda farebbe viaggiare ore e ore oltre il consentito i suoi camionisti eludendo tutti i controlli. L´autista di Arcese trasporti ha dato vita di recente alla prima rappresentanza aziendale dei sindacati Cobas. Le motivazioni con cui il giudice ha reintegrato Dragus sul posto di lavoro sono chiare: i comportamenti contestati da Arcese non sono idonei a giustificare un licenziamento e talora risultano strumentali, quasi a dire che c´era una precisa volontà di licenziare il camionista rumeno. Dragus, raggiante per la vittoria ottenuta, la seconda in tribunale contro Arcese, oggi si ripresenterà in sede per lavorare. «La loro è solo una dimostrazione di forza - ha detto ieri Dragus - ma io sono così, se so che ho torto chiedo scusa ma se so che ho ragione vado fino in fondo. Continuerò a lottare fino a quando non cessano le pressioni sugli operai. Sono nato libero e libero devo morire. Non muoio in ginocchio. Domani (oggi per chi legge) vado al lavoro e saluterò tutti, dirò a tutti "mi siete mancati, anche se non mi volete sono di nuovo qua"». Assistito dalla Confederazione Cobas, dall´avvocato Dario Rossi di Genova e da Nicola Canestrini e Chiara Nicoletti, Dragus entro 30 giorni farà causa ordinaria contro il licenziamento. Intanto però potrà lavorare. «È una bella vittoria - secondo Rossi - il giudice ha capito che abbiamo ragione». Dragus sta anche per denunciare l´impresa di mobbing: si è recato a Bologna all´Associazione contro mobbing e stress psicologico di Harald Ege, un luminare in materia. I sindacati Cobas confermano che altri dipendenti dell´Arcese si sono informati sulla normativa in questione. Inoltre, secondo l´avvocato Nicola Canestrini, l´ordinanza di ieri conferma una volta di più che le denunce di Dragus sullo sfruttamento dei camionisti sono solide e si chiede se certe morti sul lavoro non possano essere configurate come «omicidio colposo».
Fonte: L'ADIGE - 2 luglio 2004

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